lunedì 23 aprile 2012

LENTE D’INGRANDIMENTO … VILLA DALL’AVA, REM KOOLHAAS


Due ville, due rampe, due percorsi












Famoso ma poco amato, Koolhaas nella sua carriera ha capito che occorre stupire, provocare e Villa dall’Ava ne è dimostrazione con le sue mille denunce fatte dai vicini di casa contrari a quell’accostamento di immagini e materiali appartenenti a mondi conflittuali e apparentemente incompatibili. Nonostante Villa dall’Ava, completata nel 1991, sia distante cronologicamente dal Villa Savoye, risulta esserlo meno dal punto di vista concettuale e della formazione dello spazio dell’edificio.
A causa dell’inclinazione del terreno, Villa Dall’Ava, risulta incassata in esso. Il vero pianterreno infatti è al piano superiore (primo piano), allo stesso livello della parte alta del giardino. L’architetto sceglie di non creare grandi fronti che si sviluppano in verticale e che possono ostacolare la continuità visuale del dislivello del terreno. Il gioco di disgregazione e ricostruzione, decostruzione e aggregazione inizia al pianterreno. Per quanto riguarda gli spazi e le forme volumetriche potremmo affermare che la sagoma di questa villa degli anni ‘90 richiama alla mente “una Villa Savoye aggressiva e malandata”.
Lo spazio che l’architetto olandese raccoglie nella sua casa di vetro, semplice e chiaro in apparenza, è invece complesso, segnato da percorsi inaspettati e vedute accidentali (o previste?): ciò porta allo sconcerto e alla curiosità per uno spazio inusuale, governato dalle esigenze e dalle abitudini della società moderna. Tale spazio diventa specchio di una cultura sociale in cui, per esempio, genitori e figli devono possedere ambienti completamente separati con accessi diversi e preservati da privacy differenti.
Villa Dall’Ava si organizza in un corpo longitudinale delimitato alle estremità da due corpi trasversali, impostati su pilotis. L’ingresso pedonale principale è riparato e delimitato superiormente dal primo volume trasversale. Il volume longitudinale è costituito da un muro in cemento armato, da un basamento con rivestimento in pietra e grandi superfici vetrate nei fronti verso il giardino privato. I volumi trasversali sono rivestiti invece da lamiera grecata e possiedono grandi finestre a nastro. Il corpo longitudinale di forma leggermente trapezoidale rappresenta il centro della casa, la zona giorno, con la cucina e il living.  Il volume giorno costituisce il trait d’union tra gli ambienti notte, per altro accessibili in maniera completamente indipendente attraverso due scale collocate nelle due distinte zone notte.
Villa Dall’Ava incarna, in un certo senso, il fantastico metropolitano, il desiderio di diversità sociale. E’ la proiezione architettonica di un immaginario. Un camminamento esterno aereo unisce i due volumi trasversali creando un percorso panoramico. Accanto al percorso esterno quindi ecco la piscina, esigenza espressa chiaramente dalla committenza, che rappresenta l’altro luogo “pubblico” della casa insieme al camminamento all’aperto e alla zona living al piano di sotto. Il corpo longitudinale perciò unisce e contemporaneamente divide: collega i volumi ma separa allo stesso tempo le utenze e i livelli di privacy. Come Villa Savoye, il tetto è sede delle attività di svago. La zona giorno e la zona notte si articolano attorno alla grande terrazza scoperta e al vano di distribuzione verticale, centrale rispetto all’intero impianto distributivo. L’unica marginale differenza è rappresentata dall’assenza sul tetto di Saint Cloud, di muretti e ringhiere che avrebbero disturbato la purezza dei volumi scatolari; il rischio di precipitare giù è scongiurato da una fascia di bandoni plastici arancioni disposti a formare un recinto di forma libera quasi a non dimenticare le lineari balaustre lecorbuseriane che racchiudono il tetto di Villa Savoye e che sembra vogliano preservare il visitatore da un contatto troppo diretto e non controllato con il contesto.


L’architetto francese diceva che “l’architettura araba ci fornisce una preziosa lezione. La si apprezza in movimento, a piedi: è camminando, muovendosi attorno che si vedono svilupparsi gli strumenti ordinativi dell’architettura” ed è proprio Villa Savoye che mette in pratica tale piano. Il movimento dell’uomo nello spazio diventa la principale guida di una nuova e differente architettura, non solo come movimento dentro e attraverso lo spazio ma anche come alternanza tra l’essere in movimento e lo stare fermo. Nello stesso modo la rampa non conduce solamente da un ambiente all’altro ma connette tra loro spazi che sono armoniosamente messi in equilibrio tra loro stessi. Essa offre circolazione, spostamenti, soprattutto verticali e vedute, controllati attentamente dalla mano e dalla mente di un architetto capace di governare lo spazio e i rapporti pieni/vuoti.
In scala ridotta ciò avviene anche a Saint Cloud, la promenade inizia nel sentiero a zig zag tra i pilastrini al piano terra. Prosegue, nell’ingresso relativamente striminzito e poi nell’ ambiente pavimentato di marmo nero che ha come unica funzione quella di essere uno spazio. L’esigua cucina, trova posto dietro una parete curva di plastica traslucida che arricchisce la successione degli ambienti conferendo loro dinamicità. E’ uno spazio processionale, un percorso iniziatico. Gli spazi si susseguono in modo rapido. 





3 commenti:

  1. Ciao!!! se fossi interessata a vedere i prospetti e pianta di villa dall'Ava ecco.. =)
    http://www-personal.umich.edu/~sanous/ARCH211/1_2_sanous.pdf

    Complimenti per l'analisi e la serietà del tuo blog!

    ps: la pianta di villa dall'Ava si può definire anamorfica (segue il terreno su cui è costruita...)

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  2. ah... mi sono dimenticato di consigliarti un brano tratto dal libro "s,m,l,xl" di Rem Koolhaas e Bruce Mau... Il libro "racconta" i progetti realizzati... La parte che tratta villa dall'Ava è in forma di diario ed è molto simpatica secondo me... Racconta i rapporti con il cliente e la dura lotta per far partire la costruzione dell'edificio. Sfortunatamente non sono riuscito a trovare una fonte online per fartela leggere...

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  3. Perché si chiama Dall'Ava?

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